I 10 giochi flat che vorrei in VR

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Se preferite il video, eccolo!

Sarà l’aria del Natale, sarà la nostalgia, ma in questi giorni ho pensato molto a quali giochi tradizionali (o flat, come mi piace chiamarli) del passato vorrei che fossero portati in realtà virtuale. Subito ho pensato ad alcune delle mie saghe preferite come The Witcher o Mass Effect, che però forse si sposano poco con la VR. Come si è visto con il recente Resident Evil 4 infatti (qui il mio video gameplay) i giochi pensati per la terza persona con molte cutscene cinematografiche diventano troppo problematici da trasportare in un medium così immersivo. Altri giochi che adoro invece fortunatamente hanno già abbracciato la realtà virtuale, penso per esempio ad Half-Life o a Skyrim. Quindi lasciando da parte la mia classifica personale dei migliori giochi mai provati, ho cercato di pensare a quei titoli che non solo mi sono rimasti nel cuore, ma che si possono adattare meglio alla VR. Devo dire che man mano che scavavo nella memoria diventava sempre più difficile stilare una classifica di soli 10 titoli. Tra l’altro sicuramente ho tenuto fuori alcuni giochi eccellenti, vuoi perchè non li ho giocati (tipo Cyberpunk 2077), oppure perchè non mi sono piaciuti particolarmente. Ma il bello delle classifiche personali è anche questo, e cioè che ognuno ha la sua ed è pronto a difenderla a spada tratta. Per questo motivo alla fine dell’articolo vi invito a condividere la vostra opinione nei commenti, per farmi sapere quali sono i vostri giochi preferiti che vorreste vedere in realtà virtuale. Detto questo, partiamo con la classifica.

10° posto: Star Wars: Republic Commando

All’ultimo posto della classifica ho deciso di mettere un outsider, uno di quei giochi che pochissimi conoscono, ma che per un motivo o per l’altro ti rimangono nel cuore. E’ proprio il caso di Star Wars: Republic Commando, gioco uscito nel 2005 sulla prima Xbox e su PC, ambientato durante le guerre dei cloni nell’Universo espanso di Guerre Stellari. In questo gioco impersoniamo il leader della Squadra Delta, impegnata in una campagna attraverso tre diversi scenari che fecero da vero e proprio prequel della Vendetta dei Sith. La particolarità di questo sparatutto in prima persona è che è possibile impartire alla propria squadra dotata di IA dei semplici ordini, come mantenere la formazione o attaccare. Al di là quindi del piacere di utilizzare le armi caratteristiche di Star Wars, pensate a quanto sarebbe figo impartire un comando con una gesture, invece che pigiare un semplice tasto. Senza contare che il gioco è piacevolissimo da giocare anche oggi, figuriamoci in VR.

9° posto: Rage

Di tutti i titoli id Software forse Rage è quello meno apprezzato, ma non perchè sia il meno bello. Come da tradizione anche qui la storia che vede un asteroide colpire la Terra e sterminare quasi tutti diventa un mero pretesto per sparare quintali di piombo, ma questa volta è diverso. In Rage c’è una mappa open world, ci sono dei veicoli da guidare, delle missioni secondarie e tantissime cianfrusaglie da raccogliere. Sì è vero, di titoli post apocalittici ce ne sono già in VR, basta pensare a Borderlands 2 e Fallout 4. Però nessuno di questi possiede il gunplay perfetto di Rage, e in generale dei titoli id. Quel gunplay che anche in VR abbiamo saputo apprezzare grazie a Doom VFR. Ed è per questo motivo che vorrei tanto avere un porting VR di Rage, che rappresenterebbe anche quel ponte ideale che collega la vecchia vita di Carmack in id con la nuova ed incredibile esperienza in Oculus. Ma questa è un’altra storia.

8° posto: Deus Ex: Human Revolution

Human Revolution è il prequel dell’acclamato titolo di Warren Spector uscito nel lontano 2000, e narra delle vicissitudini di Adam Jensen nel 2027, quando la tecnologia dei potenziamenti biomeccanici era ancora agli albori. I punti di forza di Deus Ex: Human Revolution sono sicuramente la grande libertà d’azione, il potere delle scelte del giocatore ed un’ambientazione cyberpunk altamente suggestiva. Un eventuale porting VR probabilmente sarebbe un po’ complesso da realizzare per via delle numerose transizioni in terza persona. Ma sono convinto che le mappe poco estese e un po’ claustrofobiche verrebbero esaltate dall’immersione data dalla realtà virtuale. Senza contare quanta soddisfazione darebbe usare tutte le armi e i gadget del gioco e sperimentare in prima persona tutte le possibilità offerte dal gameplay.

7° posto: Dead Island

Sì è vero, di giochi con gli zombie ne abbiamo fin troppi in VR, ed è forse impossibile proporre qualcosa di meglio di The Walking Dead: Saints & Sinners. Però sarà l’ambientazione, sarà che mi ricorda un momento particolare della mia vita, ma Dead Island occupa un posto speciale nel mio cuore. Un gioco oggettivamente non eccelso, che non inventa niente di particolare rispetto ad altri titoli più blasonati, ma possiede una caratteristica per me fondamentale: è dannatamente divertente. E vorrei tanto tornare a spaccare teste di non morti sulla spiaggia con una pagaia completamente immerso grazie alla realtà virtuale. Se si riuscisse a mantenere la cooperativa poi, questo gioco potrebbe ancora emergere nel panorama degli zombie game in VR, ancora legati o al single player puro o a una campagna lineare.

6° posto: S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl

In questa posizione ero effettivamente indeciso se inserire i capitoli della serie Metro (più recenti e più conosciuti) però pensandoci bene le sensazioni che mi ha lasciato il primo S.T.A.L.K.E.R. quando lo giocai a suo tempo sono imparagonabili tutt’oggi. Merito di un’atmosfera che non ha eguali, di una zona contaminata incredibilmente realistica e viva e di uno shooting viscerale. Sicuramente a livello tecnico Shadow of Chernobyl è invecchiato molto, e se non fosse per qualche mod grafica non sarebbe più presentabile nel 2021. Però un porting VR che svecchiasse un po’ alcune meccaniche e magari anche l’aspetto tecnico esalterebbe questo titolo snobbato veramente troppo. Poi se gli sviluppatori decidessero di aggiungere la VR al seguito S.T.A.L.K.E.R. 2 di prossima uscita non è che mi dispiacerebbe, anzi!

5° posto: Forza Horizon

I giochi di guida con il supporto alla VR non mancano, da Project CARS a Dirt Rally passando per Assetto Corsa. Quello che manca però è un gioco di guida più immediato, dove poter correre senza pensare ad imparare un tracciato o regolare l’assetto. La saga di Forza Horizon rappresenta ormai da anni l’apice dei giochi di guida arcade, ed è giunto il tempo di sdoganare la realtà virtuale anche per questo genere. Ovviamente avere in VR l’ultimo della serie, ovvero Forza Horizon 5, sarebbe un sogno, ma anche un capitolo precedente andrebbe benissimo per iniziare. Anche perché inserire il supporto alla VR in un gioco di guida comporta veramente un surplus di lavoro minimo, e secondo me dal prossimo anno nessun gioco appartenente a questo genere dovrebbe esserne privo.

4° posto: Grand Theft Auto V

La saga di GTA non ha certo bisogno di presentazioni, e non starò di certo a spiegare i motivi per cui la vorrei tutta in realtà virtuale. Grazie ad Oculus prossimamente avremo GTA San Andreas sul Quest 2, ma io non mi accontento. Voglio il colpo grosso, voglio il quinto capitolo interamente giocabile in VR. Il porting è al 100% fattibile visto che esiste già una mod su PC, anche se un po’ grezza e senza il supporto per i motion controller. Probabilmente a Rockstar serve solo una “spintarella” per fare il grande passo. Potrebbe magari essere Sony con il prossimo PSVR 2 a dargliela? Staremo a vedere.

3° posto: Far Cry 3

L’avventura di Jason Brody e dei suoi sfortunati amici sembrava già all’uscita perfetta per adattarsi alla realtà virtuale. Abbiamo un gameplay in prima persona fatto di furiose sparatorie, sezioni stealth, dialoghi a tu per tu, arrampicate, caccia di animali e sezioni di guida. Peccato che in Ubisoft abbiano pensato che tutto questo potesse adattarsi solo ad una breve esperienza da sala giochi disponibile nelle sale di Zero Latency. Certo che trovarsi a tu per tu con lo schizofrenico Vas non ha prezzo, ma un porting del gioco completo potrebbe veramente essere la consacrazione definitiva dell’episodio di Far Cry migliore di sempre.

2° posto: Halo

Forse non tutti sanno che esiste una breve esperienza di Halo in realtà virtuale, creata per promuovere i visori Windows Mixed Reality. Alla fine dei circa 10 minuti necessari per concluderla si apre un portellone, dalla luce arriva un warthog che frena giusto davanti a noi. Dal veicolo smonta proprio Master Chief che ci invita a seguirlo in battaglia. E non mento quando vi dico che questo è stato uno dei momenti in VR che più mi ha fatto accapponare la pelle. Non oso quindi immaginare come potrebbe essere vivere in realtà virtuale uno qualsiasi dei capitoli della serie di Halo. Uccidere un Elite alla guida di un Banshee con la carabina, impossessarsi del veicolo, librarsi in volo e massacrare un gruppetto di Covenant nelle vicinanze. Semplicemente epico.

1° posto: Bioshock

Se c’è uno sparatutto in prima persona single player che è riuscito a superare le vette raggiunte da Half-Life 2, questo è sicuramente Bioshock. Il capolavoro di Ken Levine ha tutto: una direzione artistica senza eguali, una trama stratificata e mai banale, un level design perfetto e soprattutto un gameplay dannatamente riuscito. Poter usare un’arma con una mano e un plasmide con l’altra, non avrebbe prezzo. Ma non è solo per questo che vorrei Bioshock in realtà virtuale più di ogni altro gioco. Infatti sono sicuro che la VR sarebbe l’unico modo per consacrare definitivamente un capolavoro leggendario. E magari un nuovo capitolo creato ad hoc potrebbe essere meglio di Half-Life: Alyx, di nuovo….

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