Nonostante tutto, lo amerai! Cammus C5 bundle recensione (di un sim racer in VR…)
Con un prezzo inferiore ai 370 euro, il bundle Cammus C5 con pedaliera e supporto per scrivania è indiscutibilmente il direct drive più conveniente sul mercato. Un prezzo che lo mette in diretta competizione con volanti di fascia medio-bassa con tecnologia ormai obsoleta, come il Logitech G923 e il Thustmaster T300. Ma questo Cammus C5 rende veramente inutili tutte le soluzioni al di sotto dei 350 euro? Oppure spingere la tecnologia direct drive ad un prezzo così basso ha portato a troppi compromessi?
In questa recensione cercherò di darvi un punto di vista sul Cammus C5 un po’ diverso da tutti gli altri. Essendo un fruitore di sim racing esclusivamente in realtà virtuale infatti, certi aspetti influiscono meno di altri quando si guida con un visore in testa. Uno di questi per esempio è l’estetica: il C5 in effetti non è proprio il più bel volante da vedere, ma in VR questo aspetto vale meno di zero. Anche il fatto che non si possa separare facilmente il volante dalla base, per usarne altre tipologie, in VR pesa molto meno. Con un caschetto in testa infatti ci sembrerà di impugnare sempre il volante virtuale della vettura che staremo guidando, non quello fisico. Solo quando guideremo una vettura con un volante molto grande, potremmo avere il desiderio di avere una corona dalle dimensioni più generose. Ma è un dettaglio che, visto il prezzo di 240 euro di vendita del solo volante, possiamo tranquillamente accettare.
Questo prezzo così aggressivo deriva dal fatto che il motore direct drive del C5 è montato direttamente nel mozzo del volante. Questo permette di avere tutti i 5NM dichiarati, senza un albero di mezzo che disperde parte della coppia della base. Ecco che i 5 NM in pratica sembrano molti di più, e tutte le sollecitazioni della vettura vengono trasmesse in maniera molto precisa al volante. Da questo punto di vista il Cammus C5 può rivaleggiare tranquillamente con basi classiche da 8NM, distruggendo in termini di qualità del force feedback le soluzioni a cinghia o ingranaggi nella stessa fascia di prezzo. Il motore montato direttamente nel mozzo ha anche il vantaggio di rendere molto compatto l’insieme, cosa che lo rende quasi un volante “da viaggio”. Per contro, quando sollecitato per svariate ore tende a scaldarsi parecchio. Perciò è fondamentale installare anche la ventolina in dotazione, che aiuta parecchio la dissipazione.
Il C5 possiede molti tasti e 3 manettini che possono essere configurati a piacimento. I tasti sono parecchio anonimi, ma quando si impara la loro posizione si va di memoria muscolare, anche perché in VR comunque non si vedono. A livello costruttivo il volante l’ho trovato ottimo, veramente solido e con un’ottima finitura in ecopelle sulla corona. In confronto il G923 è quasi un giocattolo. In mezzo a tutto questo ben di Dio, c’è solo una cosa che stona: le leve del cambio. Per carità, funzionano perfettamente, e non ho mai perso una cambiata per colpa loro. Però non capisco veramente perché farle così piccole, e in plastica. Per poi tra l’altro mettere un set di ricambio in confezione, visto che probabilmente c’è stato più di qualche caso di rottura. Farle più grandi e in metallo avrebbe inciso in maniera quasi nulla sul prezzo finale: il perché di questa scelta rimane quindi un mistero. Anche se ripeto, non è un problema perché svolgono comunque il loro lavoro senza perdere un colpo.
Niente da dire sul supporto per la scrivania, fa il suo lavoro e ha già la predisposizione per il montaggio della ventolina. Il punto debole del bundle è sicuramente la pedaliera. Non perché sia fatta male anzi, è tutta in metallo e anche piuttosto solida. Anche se è parecchio leggera, secondo me inutilizzabile appoggiata semplicemente sul pavimento. Il grosso problema è che la differenza tra il pedale del freno e dell’acceleratore è semplicemente una molla un pelo più dura. Il freno della pedaliera del Cammus C5, così com’è, per me è praticamente inutilizzabile, soprattutto se si vuole cercare di essere un pelo più competitivi. Cammus mette a disposizione anche un add-on che costa circa 20 dollari, ma bisogna ordinarlo dalla Cina con più di 30 euro di spedizione. Sinceramente visto il costo, potevano già inserirlo nel bundle di default. Le soluzioni rimangono 2: o integrare la pedaliera con il kit fornito da 3DRap (che sto già testando, restate sintonizzati). Oppure, scelta forse più saggia, puntare su un’altra pedaliera. Anche perché quella del C5 non ha neanche la possibilità di aggiungere il pedale della frizione, scelta anche questa parecchio strana.
Un neofita che vuole acquistare il suo primo volante, e che non sa quanto la tecnologia direct drive sia superiore, potrebbe essere ancora propenso verso le soluzioni Logitech e Thustmaster. Queste infatti offrono un bundle più completo, compatibile anche con le console, e soprattutto plug & play. Oltre ad essere compatibile solo col PC infatti, il bundle Cammus C5 ha bisogno anche di un’oretta abbondante per essere assemblato. Niente di complicato, ma come visto nell’unboxing, trovarsi davanti una decina di pezzi da assemblare, potrebbe scoraggiare più di qualche persona. E il fatto che il C5 arrivi tutto smontato, non è dovuto neanche al fatto che Cammus ha voluto risparmiare spazio per le spedizioni, visto che la scatola del G923 entra giusta giusta in quella in cui arriva il bundle C5.
Parlando del software invece, questo è molto completo e personalizzabile, ma presenta moltissime opzioni che più che aiutare, potrebbero scoraggiare i meno esperti. La possibilità di scaricare profili condivisi da altri utenti è sicuramente un’ottima cosa, ma spesso per lo stesso gioco ci si ritrovano impostazioni diametralmente opposte. Per questo ho preferito seguire i consigli del buon Mirko de Santis, che di volanti ne ha provati sicuramente più di me, vi lascio il link del suo video QUI. A proposito di giochi, la compatibilità è sicuramente ottima. I migliori sim racing sono tutti ufficialmente supportati, ma quasi sempre la prima volta c’è da rimappare gli assi e i tasti perché la mappatura è incompleta o assente. Oppure c’è da aggiustare qualche parametro, come invertire un asse o addirittura il force feedback. Con il G923 nel 90% dei casi al primo avvio, tutto era già perfettamente configurato. In ogni caso, sia con titoli più arcade come F1 24, passando per Automobilista 2 e Dirt Rally, fino ad arrivare alla simulazione pura di rFactor 2 e Assetto Corsa, il Cammus C5 una volta settato, si è comportato sempre in maniera egregia.
Da queste ultime cose che vi ho detto, avrete capito che, sebbene il prezzo aggressivo possa attirare anche molti neofiti, questo Cammus C5 non è per chi cerca una periferica veloce da montare e già configurata perfettamente in tutti i giochi. Certo sarebbe un peccato rinunciare a un force feedback di questa qualità per qualche difficoltà iniziale nel setting, però capisco che chi spende poco, spesso è perché cerca soprattutto semplicità ed immediatezza. Per concludere, il bundle Cammus C5 è sicuramente il direct drive più economico sul mercato, ma sebbene il volante sia quasi perfetto per il prezzo a cui viene proposto, la pedaliera ha tante, forse troppe rinunce. Qualche difficoltà nel montaggio e nella configurazione lato software, lo rendono un prodotto adatto a chi sa già bene quello che cerca. Ma tutti i difetti passano in secondo piano quando, con il sole che fa capolino tra le nuvole dopo un acquazzone, e vi abbaglia attraverso le lenti del vostro visore, dovrete controsterzare in fretta per essere passati sopra ad una pozzanghera che non avevate visto. E così forse anche voi, come me, vi innamorerete di questo piccolo, grande Cammus C5.
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