5G e VR: il matrimonio perfetto?
Una chiesa arroccata a strapiombo sul mare. All’interno una coppia di genitori che sorridono alla figlia in procinto di sposarsi. Improvvisamente arriva una chiamata al telefono del padre. Uno sguardo alla moglie, poi lui esce dalla chiesa con in mano una valigetta. Una volta all’esterno appoggia il telefono ed estrae dalla valigetta un visore. Dall’altra parte del telefono c’è una dottoressa all’interno di una sala operatoria. Dietro di lei un paziente deve essere operato. L’uomo attraverso degli ologrammi apparsi dal visore ed un joystick comanda un robot posto nella sala operatoria. Ad intervento riuscito, l’uomo ritorna in chiesa e continua a godersi il matrimonio, mentre nell’ospedale i medici comunicano ai familiari del paziente la buona riuscita dell’operazione.
Come in un film…
Detta così sembrerebbe la scena di un film, invece non è altro che il nuovo spot di una famosa compagnia telefonica per pubblicizzare l’avvento del 5G. E devo ammettere che funziona dannatamente bene. Ma quanto di tutto quello mostrato in questo spot è reale, e quanto invece è solo marketing?
…o è solo pubblicità?
Partiamo dal protagonista dello spot, che non è un attore ma un vero cardiochirurgo. Si chiama Prof. Musumeci, esperto di robotica. L’azione che compie, e cioè operare a distanza grazie ad un visore (il questo caso l’Hololens di Microsoft) è stata già sperimentata presso l’ospedale San Camillo di Roma utilizzando una tecnologia creata da OPTIP. E tutto questo è possibile grazie alle potenzialità del 5G. Sembra fantascienza, invece è il presente. Ovviamente a livello consumer dovremo ancora attendere qualche mese se non qualche anno per una piena diffusione del 5G, ma già da un po’ sono partite le prime sperimentazioni e sono disponibili i primi dispositivi che supportano il 5G. Ma cosa lega così tanto il 5G alla VR e all’AR?
Cosa sappiamo del 5G
Le informazioni che trapelano sulle caratteristiche del 5G sono ancora frammentarie. Si dice che ogni dispositivo connesso in 5G debba garantire una velocità di almeno 100 Megabit per secondo in download e di 50 megabit per secondo in upload, con una latenza massima di 4 millisecondi, contro i 20 dell’Lte, che potrebbe ulteriormente essere portata a 1 millisecondo. La International Telecommunication Union ha dichiarato che il 5G potrebbe avere un potenziale ancora maggiore, arrivando a poter trasmettere fino 20 Gigabit per secondo. La velocità necessaria per scaricare un film di 2 ore in HD al momento è di 1 ora con l’ADSL, 7 minuti con il 4G, mentre sarà di un solo minuto con il 5G. Chiaro che queste caratteristiche risultano sovradimensionate se ragioniamo sulla base di come viene utilizzata la rete mobile attualmente.
5G + VR = ?
Pensiamo ora in ottica VR e AR: prendiamo come esempio un tipico visore VR oggi in commercio. Esso possiede un display ad una risoluzione paragonabile ad un 2K fino ad arrivare a 4K. Inoltre per non provocare malessere a chi lo utilizza, deve saper trasmettere immagini a più di 60 fotogrammi al secondo. La latenza di tutto ciò che si muove in VR, per non presentare rallentamenti, deve essere inferiore a 20 millisecondi (alcuni studi ipotizzano che si debba arrivare a 13 millisecondi per ingannare l’occhio umano). Per questi motivi molti visori attualmente in commercio hanno bisogno di essere collegati via cavo ad un PC potente per elaborare scenari virtuali complessi. Ma il 5G potrebbe scombinare tutto: la potenza di elaborazione sarebbe sviluppata da supercomputer nel cloud, che trasferirebbe una mole enorme di dati al visore a bassissima latenza grazie al 5G. I visori quindi potrebbero essere senza cavo, più leggeri e meno costosi, ma nonostante ciò essere in grado di mostrare una grafica all’avanguardia. Ecco che il 5G potrebbe dare una spinta alla VR come nessun’altra cosa prima d’ora. 5G e VR: un matrimonio che s’ha da fare.